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COCCIOPESTO E TADELAKT

 

Riscopriamo il cocciopesto ed il tadelakt lavorazioni dall'anima antica e dal forte impatto materico.

 

Dopo la predominanza della diffusione del cemento dagli anni '50 che aveva confinato alla nicchia del restauro l'uso di intonaci, malte, tinte a base di calci naturali, oggi con gioia li ritroviamo più spesso in cantiere grazie al rinnovato interesse per la bioarchitettura ed i materiali naturali , inoltre il cocciopesto ed il tadelakt trovo siano un materiale meraviglioso che si prestano ottimamente al desing ed all'arte.

 

IL cocciopesto.

 

Tecnica fenicia adottata dai Romani, utilizzata in maniera massiccia in acquedotti, cisterne, strade, pavimenti e terme che si ritrova tutt'ora in moltissime aree archeologiche in tutta l'area mediterranea.

 

Il cocciopesto è formato da puro grassello di calce aerea addizionata a polvere ottenuta da coppi e laterizi frantumati. 

Se opportunamente steso e trattato (affidarsi ad artigiani professionisti) ha ottime proprietà idrorepellenti e può essere utilizzato per impermeabilizzare bagni o superfici a contatto con l'acqua.

 

Le sue caratteristiche di traspirabilità e igroregolazione lo rendono ideale per il risanamento naturale dei muri umidi.

 

L'intonaco a base di cocciopesto si presenta in due varianti :rosa o giallo a seconda della polvere di laterizio utilizzata (si possono avere altre tonalità con l'aggiunta di terre colorate) quindi essendo già colorato non necessità di tinteggiatura successiva.

 

Gli intonaci a base di calci sono particolarmente indicati nella risoluzione dei problemi di umidità di risalita che attanaglia in particolare i vecchi edifici ma non solo, infatti le caratteristiche di traspirabilità aiutano nel risanamento dei muri umidi, anche se è importante in questo caso non pressare il muro durante la stesura per mantenerlo macroporoso.

 

Se invece si usa il cocciopesto nei bagni quindi come intonaco impermeabile, ad esempio nei bagni , è bene chiudere il più posibile i porilamandolo con una cazzuola fino ad ottenere un effetto simile a una lucidatura.

 

IL TADELAKT

 

Si tratta di una tecnica d'intonacatura marocchina, molto antica, utilizzata in origine per impermeabilizzare le cisterne per la conservazione dell'acqua potabile e poi nei rivestimenti di ambienti umidi come gli hamman e le fontane. Le notevoli caratteristiche di impermeabilità sono paragonabile al cocciopesto usato dai Romani.L'unicità del Tadelakt è il particolare tipo di calce debolmente idraulica prodotta dalle antiche fornaci di Marrakech .

 

Il termine Tadelakt deriva dall'arabo “dellek”cioè “impastare, schiacciare” a testimoniare il fatto che solo attraverso un'attenta lavorazione della calce, impastata con acqua senza alcuna aggiunta, applicata in uno solo strato e successivamente schiacciata, levigata con pietre e lucidata con l'ausilio di sapone nero, si ottengono superfici impermeabili e di grande effetto estetico, che rendono il Tadelakt idroreppellente mantenendo la traspirabilità; per aumentare la resistenzaall'acqua (in caso di docce, lavabi, fontane, ecc..) occorre stendere uno strato di cera d'api. La particolare calce di origine marina,durante la lavorazione assorbe e mantiene molta acqua, determinando così un tempo di asciugatura più lungo e che permette all'artigiano di avere il tempo necessario per compattare e lucidare. Da non dimenticare le sue proprietà batteriche e funghicide, infatti la calce nell'impasto tende a contrastare la proliferazione di batteri sulla superficie e anche la formazione di macchie di umidità, sono ideali per pavimenti dove si cammina a piedi nudi.

 

Le pietre di Marrakech sono di marrone chiaro a lavoro finito il colore è una raffinata tonalità beige, ma con ossidi e terre naurali è possibile avere una vasta gamma di colori.

 

I punti deboli del tadelakt sono la fragilità ai colpi e la necessità di manutenzione regolare(sapone neutro e acqua), è importante riparare velocemente qualsiasi crepa, poiché ne derivano facili infiltrazioni, i ritocchi sono sempre visibili e vanno visti (gli amanti di questa lavorazione lo sanno)come un piacevole segno di vissuto.

 

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Commenti: 1
  • #1

    Constantin Rosu (martedì, 13 febbraio 2024 13:18)

    Buongiorno architetto!
    Sono capitato per caso sul suo sito e sono rimasto piacevolmente sorpreso leggendo il suo blog sul cocciopesto e tadelakt. Ed ancora di più perché è la prima persona che sento parlare di cocciopesto sulle rive del Lago Maggiore.
    Sono un artigiano di Baveno e oltre il cocciopesto adopero diversi altri tipi di finiture naturali, quindi le sto proponendo un eventuale rapporto di collaborazione. Di seguito le invierò una mail di presentazione.
    A presto,
    Comstantin